Amor di donna, amor di diamante;
terra madre, terra sicura
Paese natale,
paese di pianura,
dove cullasti lenta le mie vele
prima di vederle salpare in mare,
fiere nel loro riverbero stellare,
al chiaro di luna, di una notte placida.
Polvere, ed erba madida di rugiada
fango e radici in grembo sparse
terreno riarso che ancor coltivi
con il sangue e con il cuore
misto al sudore, la fatica tenera delle tue dita,
e che diverrà un giorno terra umida, terra nutrita.
Viso fresco e denso, abbellito
dal sapore intenso d'un altro "errore"
essenziale, nel suo virtuosismo provvidenziale;
ventre emerso di felicità nuove
da cui germoglierà,
con rigoglio, il sospirato fiore.