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Centrifuga salvifica via

Centrifuga salvifica via
Eterea stortura
In andatura ostinata obliqua
Rotta di collisione
Cerebrale
Insondabile scia
Strappo ai cardini del verticale

Verticale
Cumulo di macerie
D'inutilità erette
Dell'universale sacro simbolico
Ordine mal evoluto
- Non originato -
Stonato.
Trascinato tempio pregresso
Trainato il nuovo simulacro
Del tempo moderno Avanzato, sulle corde di catene mai corrose.
Tralasciando inesaurito lo Spirito.

Reale
Maldestro abitacolo sintetico
Affondo lascito
Astratto neuronale
In meccanico accolito,
Ossequioso nella nuova era tecnodigitale
Imprescindibile attracco virtuale
In elaborato scrigno
Ego sapienziale
Marcato d'ingegno
Ben delineato entro lo sterile laboratorio
diligentemente calibrato
Predisposto
Con asettico controllo, in asettico stato
E vicendevole tracollo di strapotenza
Ecco sporgersi innanzi alla fiaccola
Dispersa,
Non macchiato
L'Androide:
Organismo spento
Scarnificato per l'utile funzionamento
Con Antagonismo disinnescato
Scevro di disaccordo a contrasto del vuoto Fenomenico;
La fine eccelsa
È ormai desta
Per l'umanita nuova, congedata da sé stessa
In epoca moderna
Panoramica futuristica
Fuoriuscita dall'indice dell'epica
Aborrita salita mistica
Pare ora la catastrofe
Pressoché digesta
Ai comodi solitari;
Viene così validata
la dismisura - che invero non venne mai recisa -
Sacra ricerca in rotta smisurata
E stesura violenta
Per la neoscienza avida di promessa
Ma ripiena di vizi di gloria
camera di clausura cibernetica
Erosa da megalomania imperativa
Prematura litania si sparge
Sempre sulla cresta
dell'orda primigenia
Quale inveterata gestante gravida
di sproporzione
Novella forma-embrione
Titana, rinnova le sue foggie;
A-Razionale digiuno d'aria
E di simbiotico contatto
Con cerimoniale investitura
Edificato a falso pregiato
influente autorevole
Comodo proscenio specialistico
Convalidato studio alto accademico,
Ricercato a lungo, indefesso altare tecnologico;
Conferito presso d'esso il regno
Autorizzato il comando
E il raccomandato segno,
Si scatena ogni plauso
Rigorosamente collaudato
Svettando l'autoproclamato verdetto,
Silenziata l'alternanza
Resta spoglia
- pretestuosa -
La competenza
Rigida premura inflessibile al timone di guida
Distinta candidatura
Autoeletta inconfutabile guida:
Assisti sgretolarsi infine
ogni promessa d'eguaglianza
Nell'ora tanto attesa
d'avanzamento,
Solo vandalica rinascita;
Indirizzata al globale affare privato
Addentro i bei reami capitanati dal Re Capitale mitizzato, eroico stendardo transnazionale,
La barca spezzata dello Stato
Affonda svuotata di quella sovranità
Che si sognava popolare,
Eppur coordinata se ne sta lì sicura
La peregrina nave, corazzata nella propria bozza neocostituita,
Oscura cocciuta gerarchia oligarchica
Progressista nei comodi
Generando arcaici progetti di sudditanza;
Digitalizzato avatar
Compie per noi il dissacrato gesto
Tramite incarico non retribuito
il mandante informatico
recita il copione redatto
quotidiano
Delegato ad espletare,
aborrendolo, l'antiquato pensiero
Non resta che un autoriflesso
Comando rigido meccanico
Di codici Immessi nel sistema chiuso
Abolendo per sempre ogni resto
Di meditata riflessione
La contemplazione quale sconosciuta,
Arcaico retaggio del non funzionale;
Intransigente negli atti
Delle narrazioni di belle imprese
e di vite effimere
Condiviso spazio irreale
Di computerizzato territorio di regressione
Lesto nel sopperire le pretese
Motrici del Divenire.
Ahi com'è Mutata la specie!
Stravolta nell'automatizzata rivolta
Senz'onda né schiumosa feconda invasione di flutti
Manifestanti l'irrazionale,
Mode confortanti dileguano i sensi
si conformano gli apparecchi
Velandosi centripeti in facili abiti
E vie suicidarie di autocattura
Ripetuti motti alleggeriscono
le afflosciate menti, prevedibili
Digiune dell'evoluzione;
Si cela senza remora dietro l'assiduo mantra specialistico
il vertice solitario al potere
Insaziabile di comando
Influenzando e accudendo le follie
Delle nuove folle
masse scandite omogenee nel rito virtuale
Il pronosticato incendio è già stato estinto scandagliato oltremodo
in anticipo
nei propositi di pugna
La rabbia del popolo è già stata convogliata
Puntualmente nei diversivi opportuni
E nelle grancasse a risonanza inversa
Contrarie nella trappola
Facilitatrici della tregua
E dell'autoconsegna dei moti,
Camuffate da grido di dissonanza;
E nei regolati sogni
Al di dentro i moderni inconsci automatizzati
I nuovi fantocci non scrutano alternativi orizzonti;
Ma pur sempre allacciato alle grezze viscere
Incontenibile l'Essere adempie alle faccende domestiche
Rimandate rozze
sconvenienti nei paradigmi sfrontati
Troppo misere,
Imprudentemente impudiche nel loro disincantato archeologico
Crudeli meretrici dell'anatomico:
Abbassato piegato curvo in mutande
Nudo come natura l'ha voluto
Schiavo delle condizioni costanti
Nelle conditio sine qua non dei nuovi presenti
dai duri bisogni esperiti
Profanato in carnale scontro Archetipico
L'Essere Maldestro
affossato nel ventre nudo della Terra sopraffatto alla deriva se ne sta sciagurato
Irrepremibile negli osceni:
Nauseabonda latrina di feci contaminanti
Facili escrementi insudicianti
L'alto anelito tecnico
Fucina di potenti saperi sopraelevati
Offesa nell'organica semplificata
Manifestazione di sensi;
Incatenata specie umana
Relegata in continua fogna
Stremata da Sempiterna vorace
Carestia d'Anima
Assediata da quell'onesta
Antica fame primordiale
D'Infinito
Viscerale nel contorcimento atecnico
Di tutti gli organi (ri)produttivi in Rivolta,
Luce incatturabile in perenne scia
Ineluttabile regia biologica
A rinnovare il segno
contrario
Lesta a lenire il sovrumano sforzo
Ingegneristico
Gemito frenetico d'evacuazione semplice
Priva di continenza
Aliena a qualunque simulato congegno
Primordiale escrezione animale
Seppur disonorevole
E disonorante l'affettata cornice esperita
Scontratasi con l'Artificiale Meccanico
Inutile fanatico sostitutivo
Disintegrante nel cumulo
Autoeretto principio
Del Nulla


Centrifuga è la via
Ascesa sospesa creativa
Rotta di collisione
Cerebrale
Insondabile stria
Alta argentina
Non schematizzata né incasellabile
Nel regno del predefinito
falso risolto
In lotta con l'involucro
Denso d'ingombro
Nei ritmi falsati e nei fondamenti
Sconfessati, confutati
Sprofondanti pantani mal riusciti
Nell'imposto reale
Congegno artificiale
Respingente l'alterità
Rinnegante la vera totalità;
Perennemente in apnea
Stato di dissonanza cognitiva
Crisi di follia
Retroguida dell'alta coscienza
Illuminata attesa
Verso valichi sfumanti di sfavillio
Congenito Spirito
Strascichi del divenire assonante
Ai limiti della temporaneita'
Rinnega il rito mai accondisceso
Interrompe il flusso ordinato prestabilito
Paterno vuoto
In felicità sommesse
Da lasciarsi esplorare
Soffuse nel richiamo
Aprono le porte

(Restituendo gli echi di passati
Reincarnati
In validi orizzonti
Inesplorati miti bagliori alternativi)
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