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Donna come maschera nel buio - Donne libere di pensare, di avere un'idea, di non voler vivere relegate al ruolo spesso imposto dagli schemi patriarcali del passato e ancora del presente, sono spesso "costrette" a rinnegarsi, celarsi sotto una maschera e una veste docile che non appartiene loro, si riducono quindi a vivere all'ombra di se stesse reprimendo il loro essere.
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Donna come maschera nel buio
Donne libere di pensare, di avere un'idea, di non voler vivere relegate al ruolo spesso imposto dagli schemi patriarcali del passato e ancora del presente, sono spesso "costrette" a rinnegarsi, celarsi sotto una maschera e una veste docile che non appartiene loro, si riducono quindi a vivere all'ombra di se stesse reprimendo il loro essere.
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Trasfigurazione - Sacrificio di strega - La donna tacciata come "strega" spesso e volentieri nelle varie epoche e nei vari linguaggi, quando non si adegua agli standard comuni, portatrice di verità scomode, schemi nuovi e dissacranti, ribelle e anticonformista per natura. Viene rinnegata, "sacrificata", allontanata e dipinta come un fenomeno del male, dell'ombra, del "peccato", figlia dell'oscurità perché predicatrice di libertà e mutamenti, perché ha il coraggio di vivere libera da condizionamenti, maschere e divieti, perché spesso e volentieri è capace di muovere veri e propri atti d'accusa contro la società, e i suoi "capi", i cui emblemi e valori su cui questa stessa società si poggia e fonda, ella spesso contesta nella loro ipocrisia di base, funzionale ai capi stessi. Bisognerebbe ragionare sul fatto che con questo suo modo di vivere e di comportarsi e sacrificarsi, onesto e ribelle, la strega stessa lungi dall'essere una creatura demoniaca, un simbolo di male e tenebra come appare purtroppo nel pensiero comune, assume invece una connotazione quasi eroica, quindi "sacra", e "sovrumano", e poiché portatrice di verità nascoste, si trasfigura nella luce mostrando tutta la grandezza del suo messaggio, ribaltando il significato cristiano che voleva tale categoria di donna come serva del male (in realtà odiata proprio perché non asservita agli schemi del potere), e appropriandosi lei stessa quindi della figura della trasfigurazione evangelica. Apparendo quindi finalmente nella sua veste corretta, in un'aurea di luce.
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Trasfigurazione - Sacrificio di strega
La donna tacciata come "strega" spesso e volentieri nelle varie epoche e nei vari linguaggi, quando non si adegua agli standard comuni, portatrice di verità scomode, schemi nuovi e dissacranti, ribelle e anticonformista per natura. Viene rinnegata, "sacrificata", allontanata e dipinta come un fenomeno del male, dell'ombra, del "peccato", figlia dell'oscurità perché predicatrice di libertà e mutamenti, perché ha il coraggio di vivere libera da condizionamenti, maschere e divieti, perché spesso e volentieri è capace di muovere veri e propri atti d'accusa contro la società, e i suoi "capi", i cui emblemi e valori su cui questa stessa società si poggia e fonda, ella spesso contesta nella loro ipocrisia di base, funzionale ai capi stessi. Bisognerebbe ragionare sul fatto che con questo suo modo di vivere e di comportarsi e sacrificarsi, onesto e ribelle, la strega stessa lungi dall'essere una creatura demoniaca, un simbolo di male e tenebra come appare purtroppo nel pensiero comune, assume invece una connotazione quasi eroica, quindi "sacra", e "sovrumano", e poiché portatrice di verità nascoste, si trasfigura nella luce mostrando tutta la grandezza del suo messaggio, ribaltando il significato cristiano che voleva tale categoria di donna come serva del male (in realtà odiata proprio perché non asservita agli schemi del potere), e appropriandosi lei stessa quindi della figura della trasfigurazione evangelica. Apparendo quindi finalmente nella sua veste corretta, in un'aurea di luce.
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ciak, si gira

Ciak..si gira! Perché è una scena che abbiamo già vista, perché non ci fermerete mai e non ci fermerà l'uragano né il ruggire delle millantate tempeste. Perché siamo già morti e rinati mille volte. Perché quando corriamo veloce lo facciamo per confonderci con la luce perché il nostro valzar è immortale e lo danziamo abbracciati stretti all'angelo della morte. Perché siamo pazze e siamo pazzi, siamo feroci siamo selvaggi come la Natura e la natura non la puoi circondare col filo spinato perché essa si ribella e tracima al di là del fiume oltre i muri e le staccionate delle regole che vi siete scritti da soli e che non vanno d'accordo con noi né con il bene di chiunque oltre voi pochi. Perché siamo stanchi di iene ghignanti, avvoltoi e profittatori di ogni sorta, tiranni e dottor Mengele travestiti da Jekyll, incapaci leccapiedi e portaborse disposti a tutto pur di farsi un nome sfruttando la miseria altrui. Perché a noi la mafia fa schifo così come qualsiasi altro tipo di criminalità organizzata. E siamo irruenti e bastardi; siamo docili e fragili solo quando lo scegliamo noi e anche dolci come il miele con chi merita garbo e attenzione, ma velenosi mai quanto basta con impostori di professione, orchi e streghe beffarde, vili carogne che si autocelebrano come fossero dei. E rimaniamo sempre noi stessi e non squallide caricature impostori d'ideali e truffatori, calunniatori di vite. La corsa è appena iniziata e abbiamo tutto il fiato che merita perché la forza è femmina e come secondo nome si fa chiamare Volontà, è sempre giovane e viene dritta dall'anima basta andarne in cerca. Gutta cavat lapidem.
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