T'amo, ed è rigore assiduo
Mia ligia amante
Voluttuosa sirena
Imperante
Alle mie intemperate doglie
D'amor riaccolte
Reagisci con un cenno
D'un sorriso
Di timor pudico,
Lievemente;
Scontrose alla cenere che ci preserva innanzitempo
Parti del tempio
Del corpo
Dell'universale regno,
E della nuda terra
Ribelli figlie audaci
Quando Venere t'ha resa indocile
Alle mie bretelle nostalgiche
Ripiegate (sgualcite)
Maldestre sui miei vaneggiamenti
T'avvinghi e taci
Accucciando alle tue forme sinuose
Il mio prostrato ventre
Per te territorio di pace
Avido di conquista
Antica forma
In libero spazio riassunta
L'Eros s'inebria
Esulta, innalzando dirompente il suo afflato d'onda
- Orma sfumata del Vero -
Flettendo nell'aria l'ala
Oltre la sponda
Risveglia i sensi
In placidi peccati
Scevri di pentimenti
Che formulano l'Anima;
Indifferente a chi non lo garba
Eros esalta gli amanti
Si trasfigura
In nuova Creatura
- Di carne e d'ossa e in maestoso spirito,
Di tela, di versi,
di toni, d'archeggi,
D'abbracci, d'intrecci,
di sogni, impronte sul mondo,
Visioni future;
D'Unguenti, rimedi
Contro l'ipocrita nel sottofondo,
Ripudiando il falso;
Di generosa Rivoltosa Pace
A rompere gli schemi
Ristabilendo gli Elementi
Disuniti
Del Tutto
Nel Vertice Ideale Confacente
In impreviste forme
Proibite
Evoluzioni:
Salvezze Controcorrente
Dell'Avvenir delle specie -