Le lacrime che gli rigavano il volto durante l'arresto
Ora sono fiamme che corrono in ogni strada degli States
e il sangue della miseria erge barricate nelle alte città
per ricordarci che la legittima rabbia è una forma di Giustizia.
Here are your berries: Grapes of wrath
Sono i frutti marciti del vostro odio suprematista,
quello che voi avete generato con la diseguaglianza capitalista
odio che puzza di inequality, the other side of “American Dream”.
Ricordate che per ogni ingiusta goccia di sangue versata
avrete presto o tardi una risposta, una fiamma di Furore
del Fuoco Popolare in rivolta, di chi ha sempre e solo subito:
l'altra faccia, quella reale, dell'America.
Faccia sporca del fango dell'umiliazione dei moderni schiavi
del duro lavoro sottopagato e perso per l'ennesima crisi sistemica
che va a ingrossare le fila dell'Esercito Disoccupato
questa volta riversato in una nuova Route 66: la Rivolta.
Quella faccia sporca del fumo delle città, ma pulita, autentica,
una faccia non sfregiata dalle ingiustizie commesse per denaro
non contaminata dal plastico mito sacro Hollywoodiano
bensì una faccia reale, con una bocca che schiuma di fame.
Fame di pane e di riscatto, vena che pulsa, sete di giustizia.
Contro l'oppressione subita in questa e in ogni vita,
oppressione di classe, di razza, di censo, di casta, di genere,
di nazionalità, di sesso, di un'altra umanità.
La discriminante ha il suo perno fondante sulla gerarchia,
concetto fittizio e fuorviante
che ha nel potere capitale il proprio baricentro
e il primo fondamento su cui basare ogni pretesto,
ogni giustificazione
al proprio agire incontrastato, di dominio coloniale.
Chi sta al vertice della gerarchia
è da sempre a torto qualificato superiore
poiché portatore di “falsi miti di progresso”,
fra ultrascienze e tecnologie che annichiliscono l'umano;
Tale piramide noi la dobbiamo abbattere.
Gerarchia di sangue, di lignaggio o di lavoro subordinato
sfruttato, rubato, mal retribuito,
gerarchia di sottomissione per ogni corpo che non si omologa
agli schemi di produzione utilitaristica
tanto cari al potere padronale.
Identità di genere
come le varie forme di orientamento sessuale non conformate
al volere del dominio reazionario borghese
incentrato sul ciclo produttivo industriale
e su quello di dominio dello sviluppo del sapere tecnico automatizzato post-industriale,
che richiede in sempre nuove forme
rinnovate braccia-lavoro da sfruttare.
E menti asservite, manutentrici, costole delle macchine
in mansioni standardizzate, alienate e svuotate,
da replicare.
E i nuovi figli-soldato del Capitale
da sfornare nel lavoro riproduttivo
non salariato e mai parificato
in dignità.
Minoranze schiacciate che non hanno mai voce
nei torvi capitoli della storia,
popoli disarmati, bombardati, deboli, ed etnie oltraggiate.
Ma se queste minoranze si uniscono diventano numero formidabile,
la maggioranza proletaria che, figlia di incuria, disinteresse, marginalizzazione, si riscatta.
Ella guiderà la Nuova Armata del Riscatto Trans-Nazionale, Socialista, Umanista, Interspecista, Antirazzista, Interculturale, Transfemminista,
assolutamente Anticapitalista
contro l'ordine gerarchico anti-egualitario
non richiesto, non votato, mai legittimato
che fa dell'Umano e di ogni altra specie
nient'altro che mera Cosa,
una macchina schiava
con gradi di sottomissione
come diramazioni,
radici di un albero che è l'ora di abbattere.
Insieme al dominio assurdo, sconsiderato e letale
dell'Antropo-Capitalocene
che nella sua intima essenza
pregna di tutta l'irrazionalità
economica, tecnologica, e finanziaria
svincolata dal valore autentico dell'organico
poggia le sue pericolanti basi
su di una totale apoteosi di distopia razionalistica
ammantata da un'aurea di presunta inattaccabilità
razionale e numerica
e tramite l'ausilio di una scienza asservita
al sistema dominante
- anziché libera, al servizio dell'uomo e della natura,
della collettività umana come della liberazione Animale -
ci spinge piano piano sul baratro
vicini alla soglia del cataclisma
di una crisi climatica
imprevedibile e completamente slegata
dai domini dei cicli economici.
Occorre al più presto ripristinare
una nuova forma
di jaspersiana coscienza epocale
abbattendo il modello di sviluppo della società del capitale
che non può essere limitato né frenato
dato che la sua sintesi profonda
sta proprio nella crescita.