Materia (2011)
E la materia torturata
carne alla brace senza più nessuna voce;
sogni di fango
nel mezzo d'un futuro già stonato.
e tu alzi gli occhi al cielo
a mò di supplica,
ma il carnefice tace,
colmo dell'imbarazzo d'un ultima memoria.
Indifferente, nel presente dell'estrema ora.
E la materia sprecata;
sentieri color ruggine, briciole di ferro
e d'acciaio sparsi
mutilati
- il nostro lignaggio disintegrato -
sul ventre della terra.
Ripiegato nel tuo capezzale
di polvere e fango
tu sogni lei, e di lei vagheggi soltanto;
un vano ricordo
di falò ed ombre stellate
- poesie al cielo soffocate -;
sfiorando la mente
passeggiano d'accanto, sulla tua pelle,
all'eco ormai sconsolato
di baci irrisolti.
Confini già posti, fra passato e malinconia
solo una vuota sintonia
corre ora fra angeli ripudiati,
desideri inappagati
sullo sfondo d'una terra devastata.
E ti chiedi che ne sarà di lei,
e non sai nemmeno
che sarà di te...
“Che avverrà, di me e di te,
dolce amore
appena conosciuto?”
Intanto scorre penetrante il calore
del suo fiato lieve consolatore
su di una pelle cocciutamente gelida,
tanto che ti pare nell'istante stesso tiepida..
- Ma forse tiepido ne è solo il ricordo... -
E la materia rifiutata.
Stralci di luce senza più memoria.
Brandelli di vesti
ormai perdenti l'antico sfoggio.
Bavero vuoto.
Facenti sfondo le macerie
d'un tempio immemore dimenticato
fissiamo insieme quel vuoto
scevro d'onde, spoglio di soste
in un mare tante volte solcato.
Privi di qualunque malizia,
Non rimane in noi, pressoché alcuno sforzo;
E la materia dannata.
A che vale allora,
l'antico principio condiviso:
"Nulla si crea, nulla si distrugge".
Tutto rimane, e rimarrà ancora, anche nella medesima ora
come rimaneva un tempo, come rimaneva allora.
Guerre e materia e costruzione
ricongiunzione. Solo un'onesta reincarnazione.
Poi forse guerra ancora;
sicuramente morte.
Rinascita:
E la materia trasformata.