Valle delle Mandriole (RA)
Percorrendo la SS 309 Romea, al km 9, all'altezza del fiume Lamone si scorge una torretta di avvistamento che dal lato sud di Valle delle Mandriole permette di osservare tutta l'area e le numerose specie di avifauna che vanno lì a nidificare. Questa valle costituisce una degli ultimi esempi di palude d'acqua dolce, residuo delle foreste paludose meridionali della Valle Padana. La sua origine deriva dalle vicende idriche del fiume Lamone, che fino al XIV secolo mancava di uno sbocco diretto verso il mare; soltanto con l'intervento dello Stato Pontificio nel 1839 si riuscì a sistemare quest'area favorendone la sua bonifica. Anche detta Valle della Canna, si presenta come una vasta distesa di canneti inframezzati da chiari più o meno aperti e soggetti a profonde variazioni stagionali nel livello idrico. Nelle zone con acque più profonde troviamo acque libere da vegetazione e lamineti di Nymphaea Alba. Le zone con acque più basse sono caratterizzate da canneti con elofite miste, Tifa e Cannuccia di Palude. Nelle zone con acque ancora più basse e temporaneamente asciutte, troviamo invece boscaglie igrofile a Salicone e boschi ripariali a Salice bianco. La fauna di Valle Mandriole si presenta ricca e varia con numerose specie di pesci, anfibi e rettili: Tarabuso, Tarabusino, Airone rosso, Airone Cenerino, Airone bianco maggiore. Fra gli Anitidi che nidificano nelle zone umide: Alzavola, Mazaiola, Canapiglia, Mestolone, Moriglione, Moretta e Moretta tabaccata, oltre che alcune coppie di Falco di palude.
Si trova al sud del fiume Lamone, mentre l'altra limitrofa zona paludosa di Punte Alberete si presenta al nord di tale fiume.